Eni

Siamo un’impresa dell’energia che opera in 67 Paesi e questo ci rende consapevoli di esercitare un ruolo fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici. Per questo la strategia low-carbon di Eni si fonda sull’aumento dell’efficienza e la riduzione delle emissioni, sullo sviluppo delle fonti rinnovabili e dei business green, in particolare di progetti di economia circolare orientati alla valorizzazione di rifiuti e biomasse per estrarne nuova energia, nuovi prodotti o materiali e a dare nuova vita ad asset dismessi o bonificati.

Sul waterfront di Venezia, a Porto Marghera, Eni nel 2014 ha realizzato la prima conversione al mondo di una raffineria di petrolio in bioraffineria, grazie a una tecnologia proprietaria che consente di produrre combustibili più puliti e di alta qualità utilizzando quote sempre maggiori di oli alimentari esausti, grassi animali e altre materie prime di scarto in sostituzione degli oli vegetali certificati per la sostenibilità. Anche a Gela si stanno ultimando i lavori per la trasformazione di una nuova bioraffineria. Per promuovere la raccolta degli oli vegetali usati e di frittura, Eni ha sottoscritto accordi con il CONOE, il Consorzio RenOils, UTILITALIA e diverse aziende municipalizzate italiane. Ha inoltre promosso una campagna di sensibilizzazione per coinvolgere i propri dipendenti alla diffusione della cultura del riuso e promuovendo la raccolta degli oli di cucina nei propri siti industriali.

Nel campo della raffinazione, inoltre, Eni sta sviluppando processi che consentono la trasformazione di rifiuti in carburanti di alta qualità; un esempio sono la produzione di oli microbici da rifiuti di biomassa lignocellulosica (come la paglia di grano, paglia del mais e altre materie prime di risulta), da processare nelle proprie bioraffinerie, la coltivazione sperimentale di piante di ricino in zone semi-desertiche, da cui ottenere un olio che può essere trasformato in un ottimo biocarburante. Eni ha anche avviato tavoli tecnici congiunti con le aziende multiutility come AMA, ALIA e Veritas per studiare possibili soluzioni industriali per la trasformazione di rifiuti organici (FORSU) e rifiuti solidi urbani in prodotti energetici tramite processi fermentativi per la produzione di biometano e di gassificazione ad alta temperatura per ottenere metanolo e idrogeno.

Nella chimica, Versalis considera la circolarità come un driver strategico applicato ai processi e ai prodotti lungo tutto il loro ciclo di vita. Le tre direttrici della sua strategia per l’economia circolare si fondano sull’innovazione e comprendono: la diversificazione del feedstock, l’eco-design, e lo sviluppo di tecnologie di riciclo dei polimeri.

I progetti di diversificazione del feedstock comprendono l’utilizzo di polimeri provenienti da plastiche riciclate per la produzione di lastre per isolamento termico degli edifici e l’utilizzo di fonti rinnovabili – ad esempio il guayule per la produzione di elastomeri e resine – e materie prime seconde.

L’eco-design dei prodotti prevede lo sviluppo di soluzioni integrate volte a migliorare l’efficienza delle risorse lungo il ciclo di vita e la riciclabilità dei manufatti. Un esempio in questo senso è il progetto di filiera per lo sviluppo di erba sintetica riciclabile: oggi l’erba sintetica, raggiunto il “fine vita”, viene conferita in discarica o incenerita. Per aumentare la circolarità di questa applicazione, Versalis è partner di un progetto per sviluppare erba sintetica riciclabile, attraverso una filiera tutta italiana: Versalis, in qualità di fornitore della materia prima (polietilene), Radici Group, come produttore del filato, e Safitex, come produttore del tappeto (Eco Next). Questa erba sintetica può essere riciclata e utilizzata poi in settori che richiedono anche elevati standard di qualità, quali accessori per lo sport (parastinchi, gomitiere, ecc.). Inoltre, Versalis sta effettuando, in partnership con la società Selene, dei test volti al recupero e riciclo di sacchi industriali utilizzati come imballo per i prodotti Versalis secondo uno schema circolare “Bag to Bag”.  È ora in fase di test la produzione di sacchi utilizzando il 50 % di materiale rigenerato.

Syndial è la società ambientale di Eni.

Siamo impegnati nelle attività di risanamento dei siti Eni operativi e dismessi, interveniamo con progetti complessi e integrati, gestiamo e trattiamo i rifiuti da bonifica o industriali e le acque con tecnologie innovative e sostenibili. Inoltre, sviluppiamo e realizziamo gli impianti che trasformano, grazie alla tecnologia proprietaria Waste to Fuel, la frazione organica dei rifiuti solidi urbani, in bio olio e bio metano. Nell’ambito delle nostre attività è prioritario il recupero delle risorse suolo, acqua e rifiuti secondo i principi dell’economia circolare.

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